CARLO CASARINI 6° DAN

il monastero di Shuri

Il karate trae spunto dal Bushido dei samurai

Le origini del karate-do

Il karate è una disciplina antichissima e trae la sua origine da un tipo di lotta praticata nelle isole Ryu Kyu. È appunto da una di queste, Okinawa, che ci giungono 600 anni di storia documentata su questa arte. Del periodo precedente, non esistono testimonianze scritte e, per tale motivo, sono state elaborate teorie, quasi leggende, che collegano le arti marziali alla religione. La tradizione vuole che i monaci buddisti praticassero un tipo di allenamento fisico che consentisse loro di sopportare lunghi periodi di meditazione ed immobilità, e che avesse finalità marziali, visto che spesso erano vittime di ruberie ed aggressioni. E'da considerare inoltre che, durante un certo periodo, nell'isola di Okinawa sarebbe stato vietato l'uso delle armi. Quindi il karate sarebbe una disciplina tramandata in segreto e conosciuta da una determinata cerchia di praticanti. A partire dal XIV secolo le notizie circa la pratica e lo sviluppo del karate sono storicamente testimoniate. In quel periodo vi fu un fiorire di rapporti commerciali e diplomatici tra Cina e Okinawa con conseguente interscambio culturale tra i due Paesi. Il Te, lotta a mani nude che veniva praticata nelle isole Ryu Kyu, subì profonde modifiche quando venne a contatto con il kempo cinese. Molti inviati dell'imperatore cinese erano militari di alto rango e studiosi di kempo che con le loro dimostrazioni influenzarono i pari grado dell'isola di Okinawa. Verso il 1750 per merito del maestro Sakugawa l'insegnamento divenne più razionale e codificato. È da questo momento che la fusione delle tecniche del Tode con la filosofia del Bushido, ispirazione dei samurai, diedero come risultato il Karate tradizionale, il cui scopo è la ricerca di uno stato mentale adatto allo sviluppo delle proprie capacità psicofisiche attraverso un allenamento appropriato.
Sokon Matstumura fu il primo maestro a strutturare il Karate in maniera organica, mentre un suo allievo, Anko Itosu, ebbe l'altrettanto grande merito di introdurre il Karate nelle scuole; a seguito delle prestigiose esibizioni del Maestro Gikin Funakoshi a Tokyo nel 1922, il Karate venne conosciuto al di fuori dell'isola di Okinawa. Questi sono stati i quattro maestri che hanno determinato nel Karate svolte di fondamentale importanza.
Il Maestro Funakoshi fu anche fondatore dello stile Shotokan che basa l'efficacia delle proprie tecniche su agili difese e attacchi penetranti e sviluppa l'allenamento tramite il kihon, la pratica delle tecniche di base, il kata, le forme di combattimento contro un avversario immaginario, e il kumite, il combattimento. Il Maestro Funakoshi intese ed insegnò il Karate come sistema di disciplina interiore, capace di condizionare tutti gli aspetti della vita dei praticanti, denominato più precisamente karate-do.
Il più grande ringraziamento che il praticante possa elevare è diretto ai maestri che ci insegnano a comprendere quest'arte e ci svelano, passo dopo passo il Do, la via, che è molto più della tecnica, è un lento e misterioso cammino dell'essere verso la propria perfezione, il proprio compimento. Ogni scuola di Karate tradizionale sintetizza per i propri allievi i principî morali che devono guidare la pratica e che ne costituiscono i fondamenti. Essi sono chiaramente enunciati nel Dojo Kun o negli otto principi.